L'Orma del Cane

Toscana n.92

La rieducazione comportamentale è una parte dell’educazione, potremmo definirla un’educazione riabilitativa.

Spesso si fa confusione sulle figure professionali e le loro competenze. Se volessimo paragonare le figure professionale della cinofilia a figure mediche umane potremmo fare questo parallelo:

L’Addestratore potrebbe potrebbe essere paragonata alla figura del nostro Personal Trainer;

L’Educatore Cinofilo sarebbe, quindi, il nostro insegnante di Educazione Civica;

Il Rieducatore Comportamentale lo assocerei ad un logopedista per esempio, ovvero quella figura medica che ci aiuta a ri-acquisire dei comportamenti che sono stati viziati da eventi esterni. Ad esempio, banalizzando, un cane che è stato morso da un altro cane dopo qualche tempo potrebbe sviluppare, a sua volta, aggressività nei confronti degli altri cani, la figura in questione, aiuta a ricondurre il comportamento dell’animale a quello che era prima dell’evento sgradevole.

Spesso non è facile comprendere quelli che sono i casi da Educazione rispetto a quelli da Rieducazione, molti sono i fattori che fanno pendere l’ago della bilancia in una direzione rispetto che nell’altra: l’Età del cane, la tipologia dell’evento che ha portato il cambio di comportamento, la tipologia di relazione fra cane e proprietario, la durata temporale in cui il cane a manifestato tale comportamento, il rischio e l’incolumità durante il lavoro da svolgere sull’animale e non per ultimo la tipologia di problema comportamentale che viene riscontrato nell’animale.

La figura del rieducatore richiede un’esperienza maggiore e soprattutto una lettura del comportamento precisa, il percorso formativo è assai più complesso e non ha termine, un rieducatore è perennemente in fase di studio, è obbligato alla formazione continua, deve essere attento ad ogni cambiamento comportamentale che avviene nell’animale durante il percorso rieducativo per reindirizzare perennemente il cammino durante il percorso stesso.

In questi percorsi si lavora con soggetti traumatizzati quindi è severamente sconsigliato ogni tipo di metodo coercitivo e troppo rapido per la risoluzione del problema.